Le beatitudini, il Regno,
i poveri
Le beatitudini di Gesù ci sono
pervenute attraverso Matteo e Luca, sotto due forme notevolmente diverse.
Esiste però un fondo comune, evidente nelle prime tre beatitudini dei poveri,
degli afflitti, degli affamati. Collocate nel contesto storico del ministero di
Gesù, esse appaiono come un’espressione del suo messaggio centrale: “Il Regno
di Dio è vicino”.
Per rendersi conto del significato che questa buona notizia porta in se stessa, bisogna rammentare le risonanze che la speranza del regno di Dio riceveva dall’ideologia regale tradizionale. Dio, nella sua qualità di re giusto e misericordioso, si fa un dovere di assicurare il trionfo al buon diritto degli sventurati e degli oppressi. L’avvento prossimo del suo regno si presenta quindi come una buona notizia soprattutto per coloro che, nella situazione attuale, hanno la sorte dei diseredati.
Certo Dio è il creatore di tutti gli uomini. Ricchi e poveri, potenti e deboli, oppressori e oppressi, tutti sono suoi figli.
Ma Dio non è neutrale! La sua giustizia “regale”, in pieno accordo con la sua misericordia compassionevole, si schiera a favore dei piccoli, degli umili, dei deboli, di coloro che vengono schiacciati. Nel suo Regno i poveri non possono essere che privilegiati, e ciò a motivo del modo in cui egli intende esercitare il suo potere regale. Dio si fa un dovere personale di proteggere e difendere quanti non sono in grado di farlo da soli. E’ inutile attribuire loro delle virtù che giustificherebbero la predilezione loro accordata da Dio, è in Dio che questa trova la sua giustificazione.
(J. Dupont)
studio
biblico a cura del Past. Gabriele Arosio
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