Deuteronomio 8

Martedì 23 ottobre
Non dimenticare!

Guardati dal dimenticare il SIGNORE, il tuo Dio, al punto da non osservare i suoi comandamenti, le sue prescrizioni e le sue leggi che oggi ti do; affinché non avvenga, dopo che avrai mangiato a sazietà e avrai costruito e abitato delle belle case, dopo che avrai visto il tuo bestiame grosso e minuto moltiplicarsi, accrescersi il tuo argento, il tuo oro e abbondare ogni tua cosa, che il tuo cuore si insuperbisca e tu dimentichi il SIGNORE, il tuo Dio, che ti ha fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla casa di schiavitù; che ti ha condotto attraverso questo grande e terribile deserto, pieno di serpenti velenosi e di scorpioni, terra arida, senz'acqua; che ha fatto sgorgare per te acqua dalla roccia durissima; che nel deserto ti ha nutrito di manna che i tuoi padri non avevano mai conosciuta, per umiliarti e per provarti, per farti, alla fine, del bene (Deuteronomio 8, 11-16)

Il peccato, ch’è considerato come il vero e proprio pericolo della fede nella situazione di benessere è l’autoesaltazione dello spirito. Nella ricchezza di cultura e civiltà attivamente autocostruitasi, la coscienza si gonfia. L’esperienza della propria attività accantona il pensiero di Dio. Dio non viene combattuto, ma dimenticato. Egli è dimenticato, e quindi viene meno anche l’osservanza dei comandamenti. Per questo il comandamento principale suona qui come invito a ricordare. Se nello stato di agiatezza Israele si ricorda del suo Dio, lo seguirà anche, andrà sempre dietro a lui solo, e non dietro ad altre divinità, cioè Israele osserverà il classico primo comandamento, e con esso tutti gli altri, e camminerà sulle vie del Signore.

 (N. Lohfink)

studio biblico a cura del Past. Gabriele Arosio
mailto:gabriele.arosio@ventoditerra.org





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