Ricòrdati di tutto il cammino che il SIGNORE, il tuo Dio, ti ha fatto
fare in questi quarant'anni nel deserto… Dt 8,2
C’è un atteggiamento mentale, se così possiamo dire, che è
comune all’uomo e a Dio. E nasce da una caratteristica centrale del Dio
biblico: camminare nella storia. Il fatto stesso che la Bibbia inizi con le
parole “in principio”, e che tutto il seguito ci venga “raccontato” ci mostra l’importanza fondamentale di ciò
che è l’essenza della storia: il ricordare, il raccontare, l’attendere. Ecco
perché una delle parole chiave della Bibbia è “ricorda” (zakhor); un uomo senza
un ricordo da ricevere e da trasmettere non è un uomo, un Dio senza un ricordo
suscitato in lui dall’uomo non è il nostro Dio. Ecco perché questa radice zkr
compare nella Bibbia ebraica 288 volte; è il fondamento sia della liturgia come
“memoriale” ossia risurrezione del passato, sia dell’identità ebraica, che, non
avendo se non in alcuni momenti una base territoriale, si affida al culto delle
genealogie, a ricordo di chi fu prima e che noi trasmettiamo a chi verrà dopo.
(Paolo De Benedetti)
studio
biblico a cura del Past. Gabriele Arosio
mailto:gabriele.arosio@ventoditerra.org
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