Deuteronomio 5



Martedì 2 ottobre
I comandamenti

Non farti scultura, immagine alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra (Deuteronomio 5,8)


Un pittore come Vincent Van Gogh ci può condurre sulla strada di un suo non idolatrico delle immagini. In una lettera al fratello Theo del luglio 1880 scrive: “Involontariamente sono sempre portato a credere che il mezzo migliore per conoscere Dio sia di amare molto. Ama un amico, una persona, una cosa, quello che vuoi tu. E sarai sulla buona strada per saperne di più. Ecco ciò che mi dico. (…) Cerchiamo di capire la parola definitiva contenuta nei capolavori dei grandi artisti, dei veri maestri e vi si troverà Dio. Qualcuno lo avrà scritto o detto in un libro, qualche altro in un quadro. Poi leggere semplicemente la Bibbia o il vangelo: come fa pensare e quanto e a quante cose”!
Dicendo questo, Van Gogh coglie proprio l’essenziale, là dove afferma che per conoscere Dio bisogna amare molto. Cioè, appunto, Dio non va pensato, ma va vissuto. E il modo più adeguato per vivere Dio è amare. Quando Van Gogh si riferisce agli altri artisti che hanno dipinto, si riferisce a loro come a persone che hanno molto amato quello che hanno dipinto, e vede dunque tutta l’arte come una produzione d’amore.
La Riforma, in generale, ha “sottratto” le immagini al culto, ha tolto loro valore liturgico. La Riforma ha utilizzato l’immagine unicamente a scopo didattico, pedagogico, come accadeva nella chiesa antica. Questa è la differenza sia rispetto alla tradizione ortodossa, che rispetto alla tradizione cattolica medievale.
(Paolo Ricca)

studio biblico a cura del Past. Gabriele Arosio
mailto:gabriele.arosio@ventoditerra.org

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