Non siate dunque in ansia per il domani, perché il domani si preoccuperà di sé stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno (Mt 6,34)


Ti è mai capitato di svegliarti di notte di colpo, sudato? Un brutto sogno? Un cibo indigesto? O sentire il fiato corto per una preoccupazione, un dispiacere?

L'affanno è una della sintomatologie dell'ansia e l'uomo oggi vive costantemente in preda all'ansia.
 
A volte si precisa meglio il motivo della sensazione di paura: paura della morte, paura dell'avvenire o del passato, che non trovano tuttavia giustificazione nella realtà. L'ansia non può essere definita nei sintomi per il semplice motivo che è un sintomo essa stessa. Tutti viviamo di ansia. Chi pensa di non essere ansioso, lo è così tanto da non accorgersi di esserlo. Fa parte ormai della nostra condizione umana.

Gesù ci chiama a vivere nella libertà, ci vuole uomini e donne libere, non schiave dell'ansia, dello stress o dell'affanno, non schiave delle nostre paure: paura del giudizio, paura di ingrassare, paura di non essere alla moda, paura di chi ci vive accanto, paura di morire, paura del domani. Viviamo sotto una grande minaccia! La minaccia che noi stessi ci procuriamo. Le paure sono anzitutto dentro di noi: Martin Luther King al termine di un suo sermone aveva detto: "La paura ha bussato alla mia porta; l'amore e la fede hanno risposto; e quando ho aperto, fuori non c'era nessuno."

(Comunità missionaria di Villaregia)

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