Studio biblico


Un’altra possibilità.
L’albero di fico improduttivo (Luca 13,1-9)

Il fico sterile rappresenta il popolo di Dio, come già si legge nel libro del profeta Geremia (8,13): “Non c’è più uva nella vigna, né fichi nel ficaio, il fogliame è avvizzito”. (…)
Gli equivoci possibili sono due. C’è chi pensa: ormai è troppo tardi, la situazione è irreversibile, la pazienza di Dio si è esaurita. E c’è chi pensa: Dio è paziente, c’è sempre tempo. La parabola insegna un altro atteggiamento: il cambiamento è ancora possibile, ma non si può programmare la pazienza di Dio né approfittarne. Il giudizio sarà tanto severo e, perciò, la conversione tanto importante che Dio concede un’altra opportunità.
    Il tempo della misericordia si allunga per rendere possibile il cambiamento, non per rimandarlo. Il centro – o il “non ovvio”- della parabola non sta nella ricerca di frutti (ogni contadino si aspetta che un albero produca frutti) né nella volontà di tagliarlo dopo aver constatato che per tre anni non dà frutti (ogni contadino lo farebbe) né nella decisione irrevocabile di tagliarlo se non dovesse dare frutti neppure dopo un ultimo anno di attesa (ci mancherebbe!). La novità sta nel fatto che a un fico così sterile venga ancora concessa una possibilità.
(Bruno Maggioni)

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