Movimento Femminile Evangelico Battista
"Vi ho portato sulle ali dell'aquila" (Es. 19,4)
Asola, 27 gennaio 2012
In occasione della giornata della memoria vi invito a meditare su queste parole di Etty Hillesum, giovane ebrea olandese morta ad Auschwitz.
“In me non c’è un poeta, in me c’è un pezzetto di Dio che potrebbe farsi Poesia. In un campo deve pur esserci un poeta, che da poeta viva anche quella vita e la sappia cantare. Di notte, mentre ero coricata nella mia cuccetta, circondata da donne e ragazze che russavano piano, o sognavano ad alta voce, o piangevano silenziosamente, o si giravano e si rigiravano – donne e ragazze che dicevano così spesso durante il giorno ”non vogliamo pensare”, ”non vogliamo sentire, altrimenti diventiamo pazze” – a volte provavo un’infinita tenerezza, me ne stavo sveglia e lasciavo che mi passassero davanti gli avvenimenti, le fin troppe impressioni di un giorno fin troppo lungo e pensavo: ”Su, lasciatemi essere il cuore pensante di questa baracca.” (E. Hillesum, Diario 1941-1943, Adelphi, Milano, p.230).
È straordinario come questa donna, consapevole di essere alla fine della sua vita - infatti non molto tempo dopo, sarà “eliminata” nei forni crematori - pur nell’inferno dei campi di sterminio di Auschwitz riesca a percepire la propria vita illuminata da Dio e dunque ancora disponibile a non rinunciare alla propria dignità di donna e a porsi come riferimento per le altre compagne di sventura fino a chiedere a Dio di poter essere ancora al servizio degli altri come “un balsamo per molte ferite”.
per il MFEB la presidente
Deborah D'Auria
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