Nutrire il pianeta


«Ieri ho sentito la predica più corta della mia vita. Un ragazzino, di circa dodici anni, è venuto a chiedere qualcosa da mangiare. “Hai qualcosa per me?”. “Aspetta, vado a vedere”. Sono tornato da lui con un sacchetto di fagioli. “Ecco. Ti piacciono i fagioli?”. “Sì, tanto”. E poi, accarezzando il sacchetto, ha aggiunto: “È il corpo di Cristo”. “Come?”, gli ho chiesto perplesso. “Sì, è il mangiare di Gesù”. “Come ti chiami?”. “Luca”. Poi se n’è andato, con il suo sacchetto di fagioli, e io sono rimasto solo con questa frase: “È il corpo di Cristo”. Queste parole mi hanno accompagnato per tutto il pomeriggio, mentre facevo lezione a scuola e poi durante una visita a una famiglia. Stamattina, preparando il culto, ho deciso di lasciare da parte il tema a cui avevo pensato e di ripartire dalle parole di Luca. In una sola frase, ha fatto una predica che mi commuove e mi dice molto. Ripensando al suo gesto e alle sue parole, mi è chiaro questo: il pane condiviso, il cibo condiviso da quelli che hanno da mangiare con quelli che non ne hanno, è il corpo di Cristo. È la presenza di Cristo, è un sacramento. Usiamo queste parole nella Santa Cena, quando condividiamo il pane: “il corpo di Cristo”. E sappiamo che Cristo è presente spiritualmente e realmente in questo gesto di condivisione. Ma che cosa succede quando celebriamo la Santa Cena, condividendo il pane e il vino, celebrando la presenza di Cristo, se non pratichiamo la condivisione del nostro pane, del nostro cibo, dei nostri beni, con quelli che hanno meno di noi, o non hanno niente? 9 Non è che in questo caso la Santa Cena perde il suo valore e si riduce a un puro atto religioso che non ha niente a che fare con la presenza di Cristo? O peggio: non è che la Santa Cena si trasforma in maledizione? … Quando condividiamo il pane della Santa Cena, rinnoviamo anche la nostra fede e la nostra fedeltà a quelli che hanno meno di noi. La comunione in Cristo sia comunione con i poveri. Cristo è presente nel pane e nel vino della Santa Cena, ed è presente nel pane o in un sacchetto di fagioli o in un qualunque altra cosa che condividiamo con chi non ha niente. “È il corpo di Cristo”, come ha detto Luca.»

A cura di Raffaello Zini, Martin Cunz. Fino ai confini della terra, Wingsbert House, Reggio Emila 2013, pp. 107-108.110-111.





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