Il ciclo di Giacobbe ed Esaù


La benedizione di Isacco (Gn 27)

Perché Isacco vuole benedire un solo dei suoi figli? La domanda si poneva già con Abramo, l’eletto, l’unico tra le Nazioni: se il dono non va a tutti e dappertutto non c’è ingiustizia? E tuttavia, laddove non c’è differenza non c’è indifferenza? L’esperienza dell’amore si fonda sempre nell’incontro con qualcuno di particolare. Se Isacco non prevede (come ci sembrerebbe naturale) di dare la benedizione ai suoi due figli, è anche perché Dio vuole illuminarci su quello che lui stesso è: Egli è unico: “Non avrai altri dei che me” (Es 20,3). Unico, cioè imprevedibile, libero. Dio è l’unico e, allo stesso tempo, come sappiamo, l’amore per uno solo è il cammino che Egli intraprende perché si manifesti il suo amore per tutti.

(Paul Beauchamp)

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